Commercio equo-solidale
Con Commercio equo-solidale (o semplicemente Commercio equo) si intende quella forma di attività commerciale, nella quale l'obiettivo primario non è la massimizzazione del profitto, bensì la lotta allo sfruttamento e alla povertà legate a cause economiche o politiche o sociali.
Table of contents |
2 Le regole 3 I prodotti 4 Organizzazioni e importatori |
Le motivazioni
Ipotesi di base per tale politica economica praticata soprattutto da associazioni,
cooperative, con un elevata presenza di volontariato nei paesi ricchi, sono idee quali:
Le regole
Il commercio equo-solidale interviene creando canali commerciali alternativi a quelli dominanti,
al fine di offrire degli sbocchi commerciali a prezzi minimi a coloro
che producono in condizioni ritenute più sostenibili:
Gli acquirenti (importatori diretti o centrali di importazione) dei paesi ricchi, si assumono
impegni quali:
- prezzi minimi garantiti (determinati in accordo con gli stessi produttori)
- quantitativi minimi garantiti
- contratti di lunga durata (poliennali)
- consulenza rispetto ai prodotti e le tecniche di produzione
- prefinanziamento
I prodotti
Tipici prodotti del commercio equo sono il caffè, il tè, lo zucchero di canna, il cacao e prodotti dell'artigianato.Altri prodotti agricoli sono: il miele, la quinoa, l'orzo, frutta secca (anacardi, uvetta, mango,...), infusi (karkadé, camomilla, menta,...), spezie (pepe, cannella, chiodi di garofano, noce moscata,...) le banane e altri.
Questi vengono trasformati in: cioccolata e cioccolatini, torrone, caramelle, biscotti, crema di nocciole, bibite solubili, succhi di frutta, muesli, ecc.
La produzione biologica sempre più presente tra i prodotti alimentari è dovuta da un lato alle scelte dei consumatori del Nord per un cibo più sano, ma anche per evitare ai contadini e operai di esporsi a prodotti nocivi per l'uomo.
Organizzazioni:
Organizzazioni e importatori
Importatori:
Termini correlati: consumo critico, bottega del mondo, economia, tè, caffè, opensource