Pagina iniziale | Navigazione |
Google

Commercio equo-solidale

Con Commercio equo-solidale (o semplicemente Commercio equo) si intende quella forma di attività commerciale, nella quale l'obiettivo primario non è la massimizzazione del profitto, bensì la lotta allo sfruttamento e alla povertà legate a cause economiche o politiche o sociali.

Table of contents
1 Le motivazioni
2 Le regole
3 I prodotti
4 Organizzazioni e importatori

Le motivazioni

Ipotesi di base per tale politica economica praticata soprattutto da associazioni, cooperative, con un elevata presenza di volontariato nei paesi ricchi, sono idee quali:
  • i prezzi vengono stabiliti da soggetti forti (multinazionali, catene commerciali) indipendentemente dai costi di produzione che sono a carico di soggetti deboli (contadini, artigiani, emarginati);
  • l'incertezza di sbocchi commerciali dei prodotti impedisce a contadini e artigiani di programmare seriamente il proprio futuro;
  • il ritardo dei pagamenti, ovvero il fatto che gli acquirenti paghino la merce molti mesi dopo la consegna e spesso anni dopo che sono stati sostenuti i costi necessari alla produzione (infrastrutture, semenza, nuovi impianti arborei, materie prime), favorisce l'indebitamento di soggetti economicamente deboli e un circolo vizioso che porta spesso all'usura;
  • i produttori non conoscono i mercati nei quali vengono venduti i loro prodotti e dunque non riescono ad adeguarsi e tantomeno a prevedere mutamenti nei consumi;
  • al fine di ridurre i costi, vengono impiegate tecniche di produzione che nel medio-lungo periodo si rivelano particolarmente negative per il produttore e/o la sua comunità;
  • al fine di aumentare i quantitativi prodotti, si fa ricorso al lavoro di fasce della popolazione che nei paesi ricchi viene particolarmente tutelata (bambini, donne incinta,...) e si rinuncia alla formazione dei giovani;
  • persone con scarsa produttività (rispetto alla concorrenza) non hanno di fatto possibilità di sopravvivere sul mercato;

Le regole

Il commercio equo-solidale interviene creando canali commerciali alternativi a quelli dominanti, al fine di offrire degli sbocchi commerciali a prezzi minimi a coloro che producono in condizioni ritenute più sostenibili:
  • divieto del lavoro minorile
  • spese per la formazione/scuola
  • cooperazione tra produttori
  • sostegno alla propria comunità
Gli acquirenti (
importatori diretti o centrali di importazione) dei paesi ricchi, si assumono impegni quali:
  • prezzi minimi garantiti (determinati in accordo con gli stessi produttori)
  • quantitativi minimi garantiti
  • contratti di lunga durata (poliennali)
  • consulenza rispetto ai prodotti e le tecniche di produzione
  • prefinanziamento

I prodotti

Tipici prodotti del commercio equo sono il
caffè, il , lo zucchero di canna, il cacao e prodotti dell'artigianato.

Altri prodotti agricoli sono: il miele, la quinoa, l'orzo, frutta secca (anacardi, uvetta, mango,...), infusi (karkadé, camomilla, menta,...), spezie (pepe, cannella, chiodi di garofano, noce moscata,...) le banane e altri.

Questi vengono trasformati in: cioccolata e cioccolatini, torrone, caramelle, biscotti, crema di nocciole, bibite solubili, succhi di frutta, muesli, ecc.

La produzione biologica sempre più presente tra i prodotti alimentari è dovuta da un lato alle scelte dei consumatori del Nord per un cibo più sano, ma anche per evitare ai contadini e operai di esporsi a prodotti nocivi per l'uomo.

Organizzazioni e importatori

Organizzazioni:

Importatori:

Termini correlati: consumo critico, bottega del mondo, economia, , caffè, opensource


GNU Fdl - it.Wikipedia.org




Google | 

Enciclopedia |  La Divina Commedia di Dante |  Mappa | : A |  B |  C |  D |  E |  F |  G |  H |  I |  J |  K |  L |  M |  N |  O |  P |  Q |  R |  S |  T |  U |  V |  W |  X |  Y |  Z |